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Aldo Forcillo: un uomo da non dimenticare
di Giulio Venezia

Intitoliamo una Piazza o una via melfitana ad Aldo FORCILLO”


Questo è il nome di un gruppo nato sul social network Facebook, e che in pochi giorni ha registrato centinaia di iscrizioni e numerosissimi commenti, che testimoniano l’affetto che lega i melfitani al compianto mister Aldo Forcillo. A distanza di poco più di anno dalla scomparsa di Forcillo, avvenuta nell’agosto del 2008, parte quindi un’iniziativa che vuol rendere indelebile il nome del piccolo uomo venuto a Melfi, dalla vicina Rapolla, che anni ha insegnato il calcio e lo spirito sportivo a più generazioni. Il gruppo fondato da uno dei suoi ragazzi Lorenzo Morano (che di Forcillo è stato giocatore ai tempi della guida della juniores del Melfi e per una stagione con il Brasil Calcio a 5), ha come intento quello arrivare ad di intitolare una Piazza, una Via o una struttura sportiva ad Aldo Forcillo, un uomo che attraverso il calcio "povero e genuino", ha praticamente cresciuto generazioni di ragazzini, allontanando molti dalla strada e dalla devianza. Per oltre 40 anni a Melfi, Rapolla e non solo, la parola calcio è stata sinonimo di Forcillo; stesso dicasi per la parola CSI (Centro Sportivo Italiano), che in Aldo ha visto uno dei suoi massimi dirigenti, tanto da conquistare nel 1997 l’ambito premio denominato Discobolo d’Argento. Il nome di Forcillo negli ultimi anni è stato collegato in particolar modo all’ultima sua creatura, il Brasil, una società capace di primeggiare in particolar modo non solo a livello nazionale nel CSI, ma anche a livello regionale per quanto riguarda il calcio federale, in specialmente nella disciplina del Calcio a 5. Un impegno davvero degno di nota quello di Forcillo, capace di ricevere, per certi versi stranamente, più premi in vita, che ora a distanza di oltre un anno dalla scomparsa; in particolar modo va ricordato che nel 2007, con l’arrivo a Melfi della Coppa del Mondo, conquistata a Berlino dagli Azzurri di Marcello Lippi, Forcillo fu premiato dalla F.I.G.C. per i suoi 40 anni di attività. Dell’impegno di Forcillo si è avvalsa anche l'AS Melfi, che fu presieduta proprio da Aldo nei primi anni 70; senza dimenticare che sul finire degli anni 90 mise a disposizione, sempre, dell’AS Melfi, una delle sue squadre più esperte, per affrontare il Campionato Nazionale Dilettanti Juniores. Leggendo i commenti lasciati sulla bacheca del gruppo appare lampante quanto Forcillo sia stato l'anima del calcio popolare (e non) della città di Melfi e non solo, ma ancor più importanti si possono definire le testimonianze che riguardano il piano umano.


Forcillo da molti è definito come un secondo padre; molti ricordano d’esser stati aiutati a studiare; altri il talento artistico; altri di aver avuto le prime scarpette da calcio grazie ad Aldo; altri ancora d’esser usciti per la prima volta da Melfi ed aver visto il primo albergo sempre per merito di Forcillo; altri ricordano l’umiltà, altri la grande disponibilità sul lavoro, perché Aldo è stato al servizio della comunità melfitane anche attraverso il suo lavoro di impiegato comunale. Testimonianze bellissime che parlano di uomo che merita di essere ricordato e che difficilmente potrà avere un erede capace di tanta passione per il calcio, ma soprattutto per i giovani. Leggendo i commenti su internet ne viene fuori il ritratto di un uomo umile, lontano dagli ambienti “importanti” e vicino al cosiddetto “popolo”, condizione questa che forse non ha dato ancora la giusta visibilità a Forcillo, ed è per questo che oggi è proprio il “popolo” a chiedere a gran voce un riconoscimento per il suo mister; del resto in molti comuni, Agropoli su tutti, è in atto una politica di ridenominazione toponomastica, che vede l’intitolazione delle vie ad “eroi locali”. Ovviamente l’iniziativa del gruppo non si fermerà solo in rete, a breve si concretizzerà anche attraverso una petizione che avrà sicuramente terreno facile in città e vedrà molti dei ragazzi di Aldo, alcuni già impegnati nel sociale come Michele Sedile e Fabio Vitucci, prodigarsi per il proprio mister. Chiudiamo con una metafora, del fondatore del gruppo, che rende bene l’idea di chi fosse Forcillo, “Aldo era una sorta di Pifferaio Magico, che attraverso la sua musica, ossia il calcio, incantava tutti i giovani di Melfi, solo che a differenza dei ratti che venivano portati al fiumi per morire, i giovani che seguivano Aldo approdavano ad un porto sicuro”.


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